Il mostro siccità sembra non arrendersi. Sarà necessario un intervento governativo a stretto giro. Le misure potenziali.
Questa sferzata di caldo soffocante, che dilaga nella nostra Penisola ormai da settimane, sta flaggellando ogni parte del territorio, da Nord a Sud. Il governo appronterà tutte le misure possibili, al fine di espletare un decreto Siccità che risulti idoneo all’emergenza corrente.
Il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, questa mattina a Skytg24: “I criteri li stiamo definendo con le Regioni e soprattutto le misure. Penso nelle prossime giornate, al massimo prossime settimane, avremo chiare le misure e potremo fare la dichiarazione dello stato di emergenza”.
Le angosce di Curcio
Riguardo lo stato di emergenza, questo verrà sviluppato “tra un paio di settimane”. L’esigenza adesso è mettere a fuoco le misure più idonee, in grado di combattere la terribile siccità attuale. Fabrizio Curcio ha dichiarato che: “Il razionamento diurno dell’acqua non si può escludere. In alcune zone del Paese, non è sicuramente escluso il fatto che il razionamento dell’acqua porti a una chiusura temporanea anche nelle ore diurne. Bisognerà capire i segnali meteorologici delle prossime settimane. Avremo anche dei momenti in cui l’acqua arriverà e probabilmente arriverà tutta insieme”. In altre parole, ogni speranza sempre riposta nell’amata pioggia.
Curcio continua, illustrando la situazione nei dettagli: “Siamo al 40-50% di quantità di acqua piovuta in meno, rispetto alle medie degli ultimi anni e fino al 70% di neve in meno. Il Po, da cui continuano ad arrivare immagini drammatiche, è pieno, sino all’80% in meno. E poi c’è anche l’allarme incendi, che sono più del doppio dell’anno scorso e oltre sei volte in più del 2020. Dal 15 di Giugno a ieri, ci sono state quasi 199 schede di intervento, contro le 80 del 2021 e le 30 del 2020. Siamo molto preoccupati”.